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Esperienze da fotografo

"Ritrarre la quotidianità significa parlare degli uomini e dei loro sentimenti. Guardare alle vicende quotidiane dovrebbe aiutare a renderci conto che nulla di quello che sembra accadere ad altri ci è del tutto estraneo" (Fra Ibrahim Faltas, Direttore della Scuola di Terra Santa). Queste parole sono utili a predisporci ad essere curiosi, all'idea di 'farci contaminare', oltre i pregiudizi e le reali difficoltà, per arricchirci e capire meglio.

La premessa sintetizza bene il mio modo di sentire la fotografia.

La passione per la fotografia si è sviluppata soprattutto a partire dalla nascita del mio primo figlio. E' stata la gioia della paternità, unita alla possibilità di sperimentazione offerta dal digitale. Quest'ultimo ha favorito tale sperimentazione e al tempo stesso tenuto i costi ridotti rispetto alla fotografia analogica tradizionale. Inoltre, soprattutto per il colore, attraverso il foto-editing, è stato come riacquistare la possibilità di lavorare con la camera oscura anche per la fotografia a colori.

Tale passione è cresciuta di pari passo all'aggiornamento tecnologico che mi ha portato ad utilizzare rapidamente i primi corredi Reflex. L'esperienza ed il maggior controllo della tecnica e dell'attrezzatura mi ha consentito di dedicare sempre più attenzione allo scatto da un punto di vista 'artistico'.

Cerco sempre di stabilire un'idea alla base dello scatto, di ricercare un linguaggio personale e di interagire con il soggetto della foto. Insistere su questi tre elementi, insieme alla continua autocritica, anche attraverso il giudizio delle altre persone, ha prodotto una crescita e rafforzato la passione. Alla base della maggior parte dei miei lavori c'è l'idea di raccontare una storia, in alcuni casi interagendo con gli attori, in altri evitando di segnalare la mia presenza, per non interferire con lo svolgimento degli eventi. E' un po' il concetto del 'racconto per immagini'.

Il linguaggio in cui mi riconosco è sicuramente il Reportage. L'uso di ottiche grandangolari rende necessaria un'interazione diretta, quasi fisica con i soggetti, favorendo quindi l'abbattimento immediato delle distanze. Così, per esempio, sono stati i racconti dei matrimoni, o delle recite scolastiche dei bambini, le selezioni di Miss Italia, il Festival della Fiction di Roma, oppure il reportage vero e proprio in un campo ROM alla periferia di Roma, utilizzato in numerose pubblicazioni e mostre da Save The Children ed Associazione 21 Luglio.

Oltre a quella personale, la soddisfazione maggiore è quando riesco a suscitare un'emozione altrui attraverso uno scatto.

La fotografia è anche un mezzo per soddisfare la mia curiosità e per arrivare ad interagire con altri mondi ricchi e problematici che siano.

Mi è stata d'aiuto la possibilità di proporre tali immagini nelle varie modalità che la tecnologia attuale offre: Internet (sito web, mail, etc.), i Social Networks (Facebook, Google+, etc.) slide show con amici e parenti, mostre istituzionali, pubblicazioni, etc.. 

Questo percorso si è inizialmente sviluppato con la partecipazione ai workshop del TPW (Toscana Photographic Workshop) per la Canon Academy (con Andrea Pistolesi e Gianluca Colla) ed ai corsi di Reportage e Ritratto della scuola Graffiti di Gianni Pinnizzotto di Roma.

Attualmente collaboro e documento fotograficamente gli eventi romani del Ente per lo Sviluppo del Turismo Francese (Atout France)

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